Il termine “choosy” si traduce in schizzinoso, esigente. Questo termine è stato espresso da un Ministro del Lavoro della nostra Repubblica Italiana. Noi giovani italiani non dobbiamo essere “choosy”, quindi non dobbiamo essere esigenti, schizzinosi…
Noi non dobbiamo…
Eppure, altri giovani italiani possono permettersi di esserlo: i figli di Monti, i figli della signora Fornero, i figli di tutti coloro che questa crisi economica l’hanno solo letta sul giornale o sentite le discussioni in televisione, ma il loro portafoglio non ne ha assolutamente risentito. Loro non sono “choosy”?
Riprendo un articolo pubblicato su sito dell’International Business Times: “Silvia Deaglio, figlia dell’attuale ministro del Welfare, si è laureata brillantemente in Medicina a 24 anni, oncologa a 28 e in più ha conseguito un dottorato in genetica umana a 32 anni. Ora, nulla da dire sulla sua carriera universitaria, ma qualcosa da dire c’è invece sul fatto che possiede ben due posti fissi: uno come professore associato di genetica medica, alla facoltà di Medicina dell’Università di Torino, e un altro come responsabile della ricerca alla Hugef, fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana. Notare che all’università di Torino insegna il ministro Fornero. Inoltre alcune ricerche della Deaglio sono state finanziata dalla Compagnia di Sanpaolo (la fondazione che controlla banca Intesa Sanpaolo), dove sua madre ha ricoperto la carica di vicepresidente nel periodo 2008-2010. Come se non bastasse è stata anche vicepresidente del consiglio di sorveglianza di Intesa tra il 2010 e il 2011. Ma nell’istituto di credito dal 2002 al 2011 ha ricoperto la carica di amministratore delegato Corrado Passera, attuale ministro dello Sviluppo economico nella squadra di Monti. Semplici coincidenze? Il ministro del Lavoro ha subito smentito il fatto che la figlia abbia due lavori, attualmente è soltanto docente universitario, e in quanto tale pagata dall’ateneo. Per quanto riguarda la ricerca il ministro chiarisce che la retribuzione proviene da un fondo internazionale.
Un altro esempio di onestà intellettuale l’ha dato il premier Mario Monti quando mesi fa alla trasmissione televisiva Matrix andata in onda su canale 5 disse: “I giovani devono abituarsi all’idea che non avranno un posto fisso per tutta la vita. Del resto, diciamo la verità, che monotonia un posto fisso per tutta la vita. È più bello cambiare e accettare nuove sfide purché siano in condizioni accettabili. E questo vuol dire che bisogna tutelare un po’ meno chi oggi è ipertutelato e tutelare un po’ di più chi oggi è quasi schiavo nel mercato del lavoro o proprio non riesce a entrarci”. Intanto però il figlio del premier, Giovanni Monti, nel 2009 è stato assunto in Parmalat da Enrico Bondi (attuale candidato alla supervisione della spending review e amministratore delegato dell’azienda di Tanzi dal 2005 al 2011) con la carica di responsabile per lo sviluppo del business, ma a febbraio 2012 è stato licenziato. Cosa non si fa per i propri figli, e gli amici non si scordano mai. Infatti attualmente Bondi è il candidato favorito a ricoprire la carica di supervisore ai tagli da effettuare al bilancio statale secondo il Monti-pensiero.
Che dire invece di Giorgio Peluso, 42 anni, figlio del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che non molto tempo fa disse che “noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città a fianco di mamma e papà”. Ebbene da precoce direttore di Unicredit, è stato promosso a direttore generale di Fondiaria Sai, la compagnia dei Ligresti zavorrata da oltre 2 miliardi di debiti. Ma il figlio del ministro intanto guadagna 500 mila euro l’anno, ed ha un posto fisso.
Dunque qualcosa non quadra, perché se i tecnici ci dicono che il posto fisso dobbiamo scordarcelo, altrettanto non sembra per i loro figli.”
Dal sito di Wikipedia, vediamo la biografia della signora Fornero: “Professore ordinario (dal 2000) di Economia politica presso la Facoltà di Economia dell’Università di Torino, insegna Macroeconomia ed Economia del risparmio, della previdenza e dei fondi pensione (in inglese). Le sue ricerche scientifiche riguardano i sistemi previdenziali, pubblici e privati, le riforme previdenziali, l’invecchiamento della popolazione, le scelte di pensionamento, il risparmio delle famiglie e le assicurazioni sulla vita.
È Coordinatore Scientifico del CeRP (Centre for Research on Pensions and Welfare Policies, Collegio Carlo Alberto).
È Honorary Fellow del Collegio Carlo Alberto, Membro del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Economiche dell’Università di Torino e del dottorato in Social Protection Policy presso la Maastricht Graduate School of Governance (Università di Maastricht), di cui è anche docente, membro del Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale, costituito presso il Ministero del Welfare, membro del Comitato Scientifico dell’Observatoire de l’Epargne Européenne (Parigi), membro del comitato editoriale della Rivista Italiana degli Economisti, editorialista del quotidiano economico e finanziario il Sole 24 ore.
Dal 1993 al 1998 è stata consigliere comunale al Comune di Torino, eletta con la lista “Alleanza per Torino” a sostegno del sindaco di centro-sinistra Valentino Castellani.
È stata Vice Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo (2010-2011)[2][3][4], Vice Presidente della Compagnia di San Paolo (2008-2010)[5], membro del Consiglio direttivo della Società Italiana degli Economisti (2005-2007), membro del Comitato Scientifico di Confindustria (2005-2006), membro della commissione di esperti valutatori presso la World Bank (2003-2004), con l’incarico di valutare il ruolo di assistenza svolto dalla Banca nell’attuazione delle riforme previdenziali di paesi con economie di transizione, membro della commissione di esperti della Task Force su “Portability of Pension Rights and Taxation of Pension Schemes in the EU” costituita presso il CEPS (Center for European Policy Studies), Bruxelles (2001-2003), membro della Commissione Ministeriale di esperti indipendenti per la verifica previdenziale (2001), componente del Comitato Scientifico del Mefop (2000-2003).
Nel 2001 ha ricevuto (ex aequo con Ignazio Musu) il Premio Saint Vincent per l’Economia.
Nel 2003 ha ricevuto (ex aequo con Olivia Mitchell) il Premio INA-Accademia dei Lincei per gli studi in materia assicurativa.
È moglie di Mario Deaglio, Professore Ordinario in economia dell’Università di Torino, con cui ha un figlio di nome Andrea, regista, e una figlia di nome Silvia, Professore Associato in genetica medica presso l’Università di Torino e Responsabile della ricerca alla HuGeF (Istituto di ricerca scientifica fondato dalla Compagnia di San Paolo[6] di cui era vicepresidente Elsa Fornero).“
Quando si dice avere un piccolo conflitto di interessi!