Leggo con sdegno un articolo su Il Fatto Quotidiano: “Poste italiane, il viceministro Catricalà: Privatizzazione conclusa tra 5-6 mesi.”
Privatizzare l’azienda mi sta bene, a patto che sia rivisto il contratto di servizio universale che Poste Italiane SpA ha firmato e che, mi pare, non svolge per niente egregiamente!
L’azienda ha dovuto fare tagli drastici negli anni 90, quando era un carrozzone statale in perdita continua, con un cumulo di posti di lavoro creati dal clientelarismo della politica. Tagli su tagli, siamo arrivati ai giorni d’oggi, ma mi sembra che le cose continuino ad andare sempre male!
Negli anni, grazie ai tagli di bilancio e agli utili che iniziava ad avere, Poste Italiane ha acquisito o creato diverse altre società controllate:
- BancoPosta Fondi S.p.A. SGR – 100%
- CLP S.c.p.A. – 51%
- Consorzio per i Servizi di Telefonia Mobile S.c.p.A. – 51%
- Europea Gestioni Immobiliari S.p.A. – 55%
- Banca del Mezzogiorno – MedioCredito Centrale S.p.A. – 100%
- Mistral Air S.r.l. – 100%
- Poste Energia S.p.A. – 100%
- PosteMobile S.p.A. – 100%
- PosteShop S.p.A. – 100%
- Poste Tributi S.c.p.A. – 70%
- PosteTutela S.p.A. – 100%
- Postevita S.p.A. – 100%
- Postecom S.p.A. – 100%
- Postel S.p.A. – 100%
- SDA Express Courier S.p.A. – 100%
Contemporaneamente, gli uffici postali sono diventati un bazar, dove a fianco di lettere e bollettini sono spuntati servizi come la telefonia mobile, le assicurazioni, i computer, gli attrezzi da palestra, i forni a microonde, i prestiti bancari. E nel frattempo, grazie ad internet, la corrispondenza cartacea ha ceduto il passo a quella elettronica. E, giustamente o meno, Poste Italiane ha iniziato ha diversificare le offerte allo sportello, proprio per sopperire a questa lenta dematerializzazione, cercando di fare cassa…
E, stando a quanto pubblicato sul sito internet, mi pare che le cose vadano piuttosto bene, nonostante il cartaceo sia in lenta discesa.
Dal bilancio 2012 risulta che il Gruppo Poste Italiane ha conseguito ricavi per 24.06 miliardi di cui:
13.83 miliardi da Servizi Assicurativi
5.31 miliardi da Servizi Finanziari
4.65 miliardi da Servizi Postali e Commerciali
267 milioni da altri serviziL’aumento dei ricavi è da attribuire alle positive performance conseguite nell’ambito dei servizi finanziari, dei servizi assicurativi con PosteVita, nonché nell’ambito dei servizi di telefoni tramite la società Poste Mobile che hanno compensato la diminuzione dei ricavi del settore postale.
Ebit di 1.38 miliardi, utili per 1.03 miliardi di euro.
Patrimonio netto di 5.65 miliardi, ha 2.53 miliardi di disponibilità liquide e mezzi equivalenti, 2.65 miliardi il valore di immobili, impianti e macchinari, posizione finanziaria netta, avanzo per 1.95 miliardi di euro.
Il 92.9% della Posta Prioritaria è stata consegnata entro 1 giorno così come il 94.9% della posta Raccomandata ed il 98.8% delle Assicurate entro 3 giorni. Il 96.8% dei Pacchi Ordinari recapitati in 3 giorni, l’88.7% delle spedizioni Postacelere Espresso in 1 giorno, il 99.3% dei prodotti Paccocelere in 3 giorni.
Il Gruppo ha mediamente impiegato nel 2012 144.628 dipendenti, 21 Centri di Meccanizzazione Postale e 13.676 uffici postali.
La sola Poste Italiane S.p.A. ha conseguito ricavi per 9.2 miliardi di euro di cui:
5.31 da Servizi Bancoposta
3.32 da Corrispondenza e Filatelia
349.88 milioni da compensazioni per Servizio Universale
120 milioni da Corriere Espresso e Pacchi
86 milioni da altri ricavi
10 milioni da Integrazioni tariffarie elettorali722 milioni di utili, di cui 342.66 derivanti dalle attività Bancoposta.
Le attività Bancoposta hanno consentito di ottenere ricavi per 5.31 miliardi e sono rappresentati principalmente da ricavi da conti correnti (2.92 miliardi) e da ricavi del risparmio postale (Libretti di risparmio e Buoni Fruttiferi Postali) che ammontano a 1.65 miliardi.
La giacenza dei conti correnti aperti presso Bancoposta ammonta a 41.45 miliardi di euro, 98.77 miliardi quella dei libretti postali, 213.27 miliardi di euro la giacenza dei Buoni Fruttiferi Postali.
Nel 2012 i ricavi del compenso a parziale copertura dell’onere sostenuto per lo svolgimento del Servizio Universale ammontano a 349.88 milioni di euro. [Fonte Wikipedia]
Fatemi capire bene: io ricevo la posta un paio di volte a settimana perché il mio postino sopperisce alle assenze degli altri colleghi, o peggio ancora la ricevo ogni due settimane perché l’ufficio postale non invia o assume sostituti, mi arrivano bollette in ritardo di svariati giorni oltre la scadenza, non ho più il timbo di arrivo che possa in qualche modo certificare il ritardo causato da una mala organizzazione, però l’azienda ha un utile di 9.2 miliardi di euro, e lo Stato (cioè noi con le tasse) gli versiamo quasi 350 milioni di euro per lo svolgimento del cosiddetto Servizio Universale.
C’è qualcosa che non mi torna, anzi ci sono diversi miliardi di euro che non mi tornano! Chi è così gentile da spiegarmi questa discrepanza? Perché a parer mio, i miliardi di utile stridono parecchio sulla situazione della gestione corrispondenza, che continua a essere sempre peggio. Ma se il lavoro vi è calato, come mai il servizio non è migliorato, anzi è quasi peggio?