Io ho vissuto il periodo Černobyl nel 1986. Eravamo a scuola, elementari. La maestra ci fece diverse lezioni “speciali” su quello che era successo in quel lontanissimo paese che era l’URSS, l’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Ho vissuto la paura di quel momento, per quel “qualcosa” di invisibile e tanto nocivo che era la radioattività. E questa paura non mi abbandonerà mai più.
Ho visto il disastro giapponese, e continuo a chiedermi tante domande… L’uomo ha bisogno di energia, su questo non c’è dubbio, e che ogni valido tentativo di farlo in maniera esente da problemi è pressoché impossibile. Ma perché produrla con queste metodologie? Perché non c’è altro? Ma ne siamo proprio sicuri?