Janus (Chronica Pisonum)

Siamo al secondo libro della Chronica Pisonum. Sono trascorsi alcuni anni dagli eventi narrati nel precedente libro, ma ritroviamo di nuovo la casata dei Pisoni.

Sono passati pochi giorni dal tremendo rogo che ha dilaniato una parte di Roma, quando un piccolo uomo, Zaccheo, consegnerà alla famiglia dei Pisoni un oggetto importante e tremendamente pericoloso. Si tratta di una copia di un’epistola, scritta dal fratello del senatore Gaio Calpurnio Pisone, il legato imperiale Marco Calpurnio Pisone, mentre si trovava in Giudea. Temendo che il suo scritto non arrivasse nelle mani di Tiberio, ma anche per la propria incolumità, il legato affida a Zaccheo il compito di consegnarne una copia alla sua famiglia.

L’arrivo di questo testo sarà l’inizio di una serie di vicende che coinvolgeranno non solo i Pisoni, ma finanche il Senato Romano e la figura dell’imperatore, Lucio Domizio Enobarbo Nerone.

Un susseguirsi di eventi, di loschi figuri, l’inizio delle persecuzioni ai cristiani, fino al sacrificio di Pietro e Paolo, ma anche un terremoto per l’impero, con il rischio di trovarsi alla fine della storia della dinastia Giulio-Claudia!

Per chi non si è perso il precedente volume… deve assolutamente proseguire la lettura della “Chronica”! Qui, finalmente, verranno rivelati i misteri che si celano nella Epistola, e qui ancora una volta ci verrà posto il dubbio sull’autenticità della figura di Cristo, della sua figura umana e divina, e degli eventi accaduti nel primo secolo d.C. tra la Galilea e Roma.

Come sempre, Miradoli sfrutta lo stratagemma di raccontare al suo lettore le avventure e i pensieri che il protagonista vive in quel momento, sopraffatto dagli eventi o dai sentimenti. Vediamo attraverso gli occhi di un romano la vita durante l’Impero, gli usi e i costumi, le trame e le congiure per il potere, cruente come i “giochi” nell’anfiteatro.

Una ricostruzione minuziosa, estremamente precisa, con particolari interessanti e curiosi. Consigliatissimo!!

Epistola a Tiberio

“Chi ha voluto la morte di Gesù di Nazareth? Pilato, Procuratore della Giudea? Il Sinedrio, insieme alla folla dei Giudei? Oppure, Giuda Iscariota, l’uomo che lo ha materialmente tradito?” Troverete questo, in ultima pagina di copertina, in una breve sinossi del libro.

Marco Calpurnio Pisone, legato imperiale, deve recarsi in Palestina perché l’eco di questo Nazareno è arrivato fino all’imperatore Tiberio. Ed è proprio l’imperatore che incarica Pisone di fare luce, di svolgere un’indagine seria e scrupolosa su cosa sia successo.

E Pisone svolge un’inchiesta. Metodica, scrupolosa, a volte rischiosa, fino ad arrivare ad una verità così sconvolgente e allo stesso tempo così impossibile.

Renato Miradoli riesce a cogliere la curiosità del lettore, senza troppe divagazioni, anzi con un crescendo di colpi di scena e instillando una sopraffina curiosità che vi terrà incollati al libro, bramosi di arrivare alla fine.

Non solo: lo stile linguistico usato da Miradoli ci fa catapultare nel I secolo d.C., come se stessimo leggendo ciò che Pisone ha scritto da poco.

Assolutamente da leggere!!