Ohibò 2021

Sei mesi. Maremma gatta, come vola il tempo!!

Un tempo strano, a volte sospeso, a volte velocissimo.

La pandemia mi ha stravolto. Alcune consuetudini sono saltate, altre sono rimaste pressoché le stesse.

Però, mi sono dimenticato del mio blog per ben 6 mesi!! Non mi era mai successo, di dimenticarmelo per così tanto tempo!!

Un po’ come per quel libro che hai sul comodino, che ti riprometti di iniziare a leggere, che è lì che ti “guarda” come per dire “oh, ma io?”…

Ma tu, distratto, lo guardi, ti riprometti di iniziarlo, ma puntualmente te ne dimentichi. O, inconsciamente, non lo vuoi leggere. Chissà!

Impegni. Impegni. Giornate che scorrono, a volte con la lentezza di una tartaruga. Altre che volano via come soffiate da un vento impetuoso, che scompiglia capelli, abiti, pensieri.

Ti soffermi un attimo, alzi lo sguardo: il cielo è plumbeo, forse arriverà un temporale. Senti l’umidità nell’aria.

Vai a letto. Inizia a piovere. Il gocciolio delle grondaie non ti fa dormire. Un lampo, un tuono. Sarà di nuovo una lunga notte.

Lei è ancora lì, pronta ad assalirti al collo. Ti opprime, ti stringe. I polmoni si gonfiano d’aria, ma non puoi resisterle.

Il mattino, di nuovo, ancora. Un altro giorno. Uno dopo l’altro.

Siamo a metà 2021. Non sembra vero. Non sembra reale!

OpenFiber-Tim: che si fa?

In questa strana estate 2020, seguo con particolare interesse la vicenda OpenFiber-Tim.

La seguo per svariati interessi, primo fra tutti capire se e quando in Italia avremo una fibra ottica al posto del rame.

Tim è un pachiderma, che mangia tutti i mesi perché ha il monopolio di fatto della rete “ultimo miglio”, ovvero la rete che arriva nelle case degli italiani, soprattutto quella col vecchio doppino di rame. Tecnologia pre-dinosauri!!

Sulla spinta di ammodernamento, qualche anno fa Enel e Cassa Depositi e Prestiti crearono una società, OpenFiber, con l’obiettivo di sviluppare una rete nazionale in fibra ottica e portare questa tecnologia a tutti, soprattutto nei cluster C e D, ovvero le cosiddette aree “grigie” e “nere”, dove nessuna società aveva mai investito per sviluppare una rete a banda larga o ultralarga. Con il piano BUL vennero organizzati dei bandi di gara, vinti quasi tutti da OF, che quindi si mise in moto per portare la fibra a casa degli italiani.

Devo dire che, all’inizio, ero speranzoso che, di lì a breve, anche da me arrivasse questa tecnologia… provate voi ad avere un collegamento su rame di oltre 5 km, con dispersione di segnale come un acquedotto senza manutenzione, arrivando a navigare a 2,7 Mbps!! Molti di voi rideranno, ma questo è il massimo che la tecnologia Tim mi offre!

Poi, col tempo, ho cominciato ad essere sempre meno fiducioso. Per tanti svariati motivi. E, spulciando spulciando, il nocciolo della questione è sempre uno: Tim, monopolista di fatto della rete, non ha nessuna intenzione di investire un singolo euro sulla rete di rame, tanto ci guadagna sempre ogni mese, per ogni utente che paga il canone mensile!

Ma allora, noi poveri disgraziati che viviamo in condizioni anteguerra, che non abbiamo altro che i cavi in rame su pali (tratta aerea), siamo destinati a rimanere così sine die?

Qualcosa si è mosso un paio di anni fa, quando Tim, sulla spinta di OF, ha iniziato a portare un po’ di fibra… bello sforzo! Il mio cabinet, l’armadio ripartilinea, è a 3 km. Lì per lì, mi son detto, vorrà dire che arriverò ad avere una velocità di almeno 20 Mbps… illuso!! No, peggio!! La velocità di collegamento rimane inversamente proporzionale alla distanza, ma se a cose normali con 5 km di cavo in rame viaggio a 2 Mbps, con la tecnologia FTTC non viaggio per nulla!! Tutta la velocità si perde nel primo km di distanza! Ergo, una bella presa per i fondelli da parte di Tim. Per non parlare, poi, della guerra telefonica dei gestori, che chiamano in ogni momento sul numero fisso, per proporti l’ennesima offerta FTTC, e tutte le volte io mi perdo a spiegare che non avrò MAI un briciolo di velocità perché il cabinet è troppo lontano e la portante si perde dopo 900 metri… A nulla vale l’iscrizione al Registro delle Opposizioni, le società fanno orecchie da mercante e ti tampinano ogni giorno o quasi.

Sorvolo sull’ipotesi FWA, ovvero l’utilizzo di antenne (una via di mezzo tra il vecchio WiMax e LTE mobile) al posto del cavo. Non la trovo ottimale per me. Un po’ meglio con i router 4G, però…

Per cui, visto che dovrò rassegnarmi ad essere cittadino di serie Z per quanto riguarda le connessioni internet, voglio capire perché…

Dal mio punto di vista, l’antitrust e l’AgCom dovrebbero operare insieme, spingendo Tim a scorporare la rete in rame e la rete fino alle centrali telefoniche, e insieme a queste ultime creare una società, che in un secondo momento dovrebbe essere fusa con OF. Una società, quindi, “wholesale only”, ossia che rivenda solo all’ingrosso, senza essere operatore commerciale. E soprattutto, tolta dal controllo di Tim! A quel punto la “super OF” sarebbe sganciata dal mercato retail, quello di noi consumatori, e potrebbe dedicarsi all’ammodernamento della rete, magari andando progressivamente a sostituire il vecchio rame con la fibra ottica, portando così vera innovazione a tutti!! La fibra non risente dei problemi di dispersione di segnale dovuti alla distanza, così come non risente di problematiche ambientali o inquinamenti elettromagnetici e perciò può essere portata dappertutto. Ma per fare ciò occorre investire, occorre la volontà di ammodernamento: due requisiti che Tim non ha, dato il debito che la opprime e la voglia di operare soprattutto nelle zone a più alto valore commerciale.

Fino a che la querelle non sarà risolta, ci saranno zone d’Italia che viaggeranno a 1 Gbps, felici e allegri di vedersi film in streaming in 4K, di farsi videochiamate senza disturbi o problemi… e poi ci saranno zone dove per vedere un video a 720p su YouTube ci sarà da pregare in ostrogoto antico, evocare lo spirito di Meucci e aspettare il buffering.

Il tutto, quasi fosse una barzelletta, in un contesto pandemico che ci costringe a limitare i rapporti interpersonali e che spinge al telelavoro. Provate voi a lavorare a 2Mbps…

Il paradosso della tolleranza

Mi sta tornando in mente ciò che ho letto, tempo fa, su una pagina Facebook.

Si tratta del paradosso della tolleranza: lo ha scritto un filosofo, Karl Popper, nel 1945, nel suo libro “La società aperta e i suoi nemici”.

Sintetizzando: “Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti.”

Potrei iniziare a metterlo in pratica. Sono seriamente tentato!

Propositi per il 2018

Partito il nuovo anno. E si parte con i propositi da portare a compimento in questo lungo anno appena iniziato.

Sinceramente, non me ne sono posti molti, perché non ho grosse pretese. Ma su alcuni, stavolta, voglio porre più attenzione.

A parte completare il libro che ho in mente (e che è fermo da un po’ di mesi causa miliardi di impegni) e iniziare un po’ di attività fisica (vi vedo sogghignare o ridere!!), nonché quello di mettere ordine nelle mie stanze (e parallelamente anche in testa), quello a cui tengo mi è stato suggerito da un caro amico: “vai e conosci un po’ di gente nuova!

Effettivamente, non ha tutti i torti. In tanti anni di viaggi su internet, ho collezionato tantissimi contatti, alcuni anche al di fuori dei confini italiani. Tantissimi amici che negli anni hanno arricchito la mia vita, con cui ho intrapreso conoscenze e altri che, per motivi propri, ad un certo punto si sono incamminati su un percorso diverso.

A coloro che sono restati, voglio dedicare questo anno. Soldi permettendo, cercherò di conoscere un po’ di coloro che, fino ad ora, sono rimasti confinati sullo schermo di uno smartphone, piuttosto che su quello di un pc. Persone in carne e ossa, come me e come voi, vicini e lontani, alti e bassi. Con le loro fissazioni, i loro pensieri, le loro preferenze sui gelati o sui libri.

Ecco, questo nuovo anno lo voglio dedicare a loro e sperare di poterne incontrare molti. Perché ogni tanto è bene spegnere il pc, metter via lo smartphone e bere un buon bicchiere di Negramaro del Salento o di Cannonau di Sardegna e farsi una meravigliosa e sana risata in buona compagnia.

Il primo passo è fatto. A presto.

V.

Si comincia il nuovo anno con educazione e rispetto

Senza il Gatto

giglio_bianco_jpgSon già passati 3 anni. 36 mesi. Oltre 1000 giorni. Te ne sei andato, lontano da noi, con un brutto tentacolo che avvolgeva il tuo cervello.

Ci hai lasciati, in questa vita terrena, e non potremo più divertirci con il tuo sorriso di gioia, la tua solarità, il tuo bischereggiare da romano e il tuo essere sempre e solo il Gatto.

Non abbiamo mai avuto modo di vederci, ma interner ci ha dato un’occasione unica: scriverci. Quasi ogni giorno, raccontarci di noi, momenti tristi e di gioia, solitudine e non, delle nostre paure e delle nostre risate.

Sai, ogni tanto riprendo le nostre chattate, e sorrido quando leggo le tue parole, cercando nella mia mente di “sentire” la tua voce mentre mi dici a voce ciò che ci siamo sempre scritti. E non sai quanto avrei voluto, un giorno, abbracciarti forte, perché nonostante tutto, avevi sempre una parola anche per l’Eroe che si abbatteva.

Ti ho fatto una promessa, qualche mese prima che tu ci lasciassi, e la manterrò. Il progetto non è ancora pronto, ma tu sarai per sempre in quel progetto. Sarai lì, vivo nelle pagine.

E vivo nei nostri ricordi e nei nostri cuori.

Ciao Andrea, ciao gattone. Ti vogliamo ancora un mondo di bene!!

Il mio tesoro

libri001Oh… il mio… tesssssoro! No no, amici, non sono diventato Gollum, mi riferisco a qualcosa di meno “dorato” ma di altrettanto prezioso: i miei libri.

Sono la mia passione e il mio più grande tesoro (al di là di oggetti informatici e fotografici). Sono la mia porta sul mondo e sulla conoscenza e sono anche il mio cruccio!

Ne compro diversi ogni anno, ma mi riesce leggerne meno di quanto vorrei, ripromettendomi ogni volta di essere più incisivo. Ma sono sicuro che porterò a termine questa mia prospettiva.

Ho cominciato presto ad appassionarmi ai libri, più o meno verso la prima media: 1987, la prof di Italiano (un caro saluto a te, Rossana, che te ne sei andata troppo presto ma che ci hai trasmesso l’amore per la lettura e la passione per la conoscenza) ci porta in biblioteca, i primi prestiti, poi ancora… e ancora… e ancora…

E poi la scoperta che i libri si comprano, oltre che prenderli in prestito! E lì, signori miei, ho firmato la mia condanna!!! Eh si, da lì è scattato l’amore per la carta, per l’inchiostro, per l’odore di buono che ti inebria, quando inspiri e fai arrivare in fondo ai polmoni quel sapore di conoscenza! Altro che droghe sintetiche, la lettura è la più bella droga del mondo (dopo l’amore, ovviamente)!!

Di anno in anno, ho accumulato tanti volumi, oramai avrò superato il migliaio, mi sono pure messo a catalogarli, diligentemente e pazientemente (sono pur sempre un segretario/ragioniere, nell’anima e nel midollo!!), ma poi la mia maledetta svogliatezza ha preso il largo e i libri sono rimasti lì, senza codice e numero.

Per contro, qualche anno fa, ho scoperto un bellissimo sito, un po’ poco conosciuto, entrato a far parte del gruppo Mondadori da pochi mesi: Anobii. Di fatto è un social network, dove tutti gli iscritti possono confrontarsi sulle letture e sui libri. Un po’ come Instagram è il punto di riferimento per lo scatto fotografico, Anobii riunione persone in tutto il mondo e permette di entrare in contatto con tanti amici che hanno la stessa mia passione per la lettura.

All’attivo ho inserito solo 480 volumi, ma spero di poter arrivare a completare la mia biblioteca quanto prima. Per tutti voi che condividete con me il piacere della lettura, ecco la mia pagina.

Buona lettura a tutti.

Domande da europeista

europaSono europeista. Sono convinto che il futuro del nostro continente sia verso l’unificazione politica di tutti i paesi europei, o almeno di chi ne voglia far parte. Sono convinto che un gruppo dirigente europeo possa essere e possa dare una svolta alla nostra società. Soprattutto a noi italiani.

Ma l’unificazione europea non è solo quella economica o finanziaria, ma è soprattutto politico-culturale. Non basta un parlamento, uno pseudo governo (diviso tra consiglio e commissione) e una specie di giustizia, occorre una carta costituzionale, che sia la sommatoria di tutte le costituzioni dei paesi aderenti e che ne amplii gli aspetti e le caratteristiche.

E soprattutto, la futura Unione Europea deve smetterla di essere la schiava del mercato finanziario e delle dittature bancarie, che non portano nessun beneficio reale ai cittadini europei, ma solo ad una minima parte, a cui ulteriori soldi sono come pioggia nel mare: un inutile spreco.

Il sito internet OpenPolis, qualche mese fa, in occasione della campagna elettorale in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, ha creato un sito, strutturato in domande e risposte mirate, per capire la propria collocazione politica e, sfruttando queste domande, vorrei dare il mio personale punto di vista…

Sono in totale 25 domande, eccole: Continue reading

Adsl KO

Per l’ennesima volta, la mia linea adsl ha problemi! Non è una novità, ahimè, perché in Italia siamo in tanti ad avere questa condanna, grazie ai non investimenti di Telecom Italia SpA, monopolista di fatto della rete telefonica.

Ma per chi è al limite dei 5 km di distanza dalla centrale, il segnale a singhiozzo è praticamente la prassi quotidiana! Questo dovuto alla distanza dalla stessa centrale, all’utilizzo di pali in tratta aerea piuttosto che interrare gli stessi negli scavi sotto strada, alla cattiva o addirittura pessima manutenzione della stessa rete (e c’è chi mi dice che i tecnici creano ad arte dei problemi per essere poi chiamati a risolverli, tanto per far qualcosa!), al pessimo impostamento aziendale di Telecom di non investire anche nei piccoli centri o nelle zone periferiche.

Esiste solo Milano? Esiste solo Firenze? Pisa? NO! Esistono anche tutti quei piccoli centri (come il mio comune, 6000 abitanti ma anche una serie di frazioni e case sparse lontane dal capoluogo) che hanno voglia di comunicare e di relazionarsi col resto del mondo… Eh no, noi siamo figli di un dio minore!

Unica alternativa? La chiavetta usb! Sfruttare così la banda larga mobile offerta dai gestori di telefonia… Con velocità di 7 Mbit/secondo VERI!

Semplice raffronto: io ho un abbonamento adsl su cavo dati con Tiscali, 33 euro al mese, velocità ipotetica (e utopistica) di 7 Mega, velocità accertata 2 Mega SCARSI. La diretta concorrente? Chiavetta H3G con velocità fino a 7.2 Mbit/s e abbonamento mensile di 14 euro per un massimo di 15 GB di traffico… no dico… c’è da porsi ulteriori dubbi?