Si, io c’ero.
Stavo lavorando con il Soccorso Pubblico, ero a Pistoia a portare una signora a fare riabilitazione. E sua figlia, in cucina, urlò qualcosa, del tipo che un aereo si era schiantato su una delle Torri Gemelle a New York.
E poi in diretta, si vide il secondo aereo.
E poi il botto!
Non lo capimmo subito, ma da quel momento il mondo sarebbe cambiato. E niente e nessuno mi toglierà dalla testa che tutto fu organizzato per dare il via ad una guerra, perché c’era bisogno di vendere armi e di vendere false notizie a noi poveri mortali.
Mi tornano in mente le parole di un mio bieco compaesano, un certo Benito Mussolini. Chi, oggi, esalta questo piccolo e scaltro uomo, dovrebbe ricordarsi che, dopo essersi alleato con Hitler e aver introdotto le leggi razziali, ci ha trascinati nel secondo conflitto mondiale: “Mi servono poche migliaia di morti per poter sedere al tavolo dei vincitori”.
Ecco, qualcosa del genere deve essere successo negli USA. Servivano un po’ di morti e una messa in scena giusta per innescare una guerra che non portava a niente, ma che serviva da pretesto.
Le Torri Gemelle sono state fatte saltare in aria ed implodere, per dare il colpo magistrale sul palcoscenico del mondo. E ci sono riusciti.
Hanno vinto i signori delle armi, ha perso il popolo. Hanno vinto le bombe, hanno perso le vittime di quell’attentato.
Ha perso l’umanità. Ancora una volta.
Amen.