L’altra sera ho alzato lo sguardo e ho visto lei, la luna, lassù in cielo.
Bella, grande, luminosa… la prima luna piena dell’anno… Era come se ci salutasse, sorniona… Mi ha fatto tornare in mente le prime volte che ho provato a guardarla con il vecchio binocolo del babbo, che poi ho smontato in mille pezzi, curioso di vedere com’era fatto al suo interno e, per mia sfortuna, rimasto totalmente smontato per sempre! Non so più nemmeno dove siano andati a finire i pezzi…
Poi fu la volta del telescopio! Uh, quante notti ho passato a scrutare il cielo, a tentare di capire le costellazioni, Cassiopea o l’Orsa Maggiore, fino a Polaris. Ma poi… c’era sempre lei, la luna, soprattutto vicina ai quarti, a farmi compagnia. L’immagine dei crateri era lì, quasi a toccarli, perfetti nel loro allineamento, messi tutti in fila in una suggestiva cadenza.
Non potevi non perderti nei pensieri e nelle fantasie futuristiche, in sella a un razzo spaziale, volare fin lassù e poi tornare sulla terra, magari in un paio d’ore soltanto… le fantasie di noi, bambini cresciuti negli anni 80 e adolescenti negli anni 90, con l’utopia di una vita lunare, lavori stellari e senza più guerre!
Anche l’altra sera lei era lì, sull’orizzonte del Montalbano, a guardarci. Ciao Luna, benvenuta nel 2023!